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-o- Too late to die young -o-
27 Gennaio 2008

Un nome contro le colpe collettive

Un comportamento aberrante della nostra specie la rende gravemente colpevole davanti al tribunale della vita. Si tratta di una proliferazione esponenziale che non si può definire che cancerosa….
A.Peccei

L’umanità, in quanto concetto, è un’astrazione.
Prima dell’umanità esistono gli uomini, tanti singoli esseri umani, ognuno con il suo nome, ognuno con la sua storia, con le sue esperienze.
Ognuno simile e diverso dal suo prossimo.
La scienza del potere e le sue ancelle, in primis la psicologia, da tempo tentano di propagandare un sentimento che spinga il singolo verso l’annullamento della propria individualità, ed al contempo insistono sul concetto di massa e di “umanità”.

In questa psicologia semplificata non vi sono più singoli, ma questa generica umanità che di volta in volta si accolla tutte le colpe, che divengono così collettive e collettivamente andranno espiate.
I governi, i club di pensiero, i circoli decisionali, ragionano avendo di fronte, o meglio ‘al di sotto’, una massa informe, una massa da tenere a bada, da dirigere in una unica direzione, e ciò che loro eleggono a bene comune diviene l’obiettivo superiore da raggiungere, a costo di qualsiasi sacrifico.

Fu così, ad esempio, che Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, potè dire:

“Cercando un nuovo nemico contro cui unirci, pensammo che l’inquinamento, la minaccia dell’effetto serra, della scarsità d’acqua, delle carestie potessero bastare …
Ma nel definirli i nostri nemici cademmo nella trappola di scambiare i sintomi per il male.
Sono tutti pericoli causati dall’intervento umano …
Il vero nemico, allora, è l’umanità stessa”.

Appare evidente l’estrema pericolosità di questo tipo di pensiero collettivista, che annullando il singolo non sa vedere oltre un generico concetto astratto che chiama “umanità”, a cui si possono attribuire collettivamente le colpe più gravi.
E in un secondo momento, non sarà un problema nemmeno lo sfoltimento di questa astratta realtà.
Le dittature del XX secolo, rosse o nere, inseguendo una ideologia che diveniva la guida e la meta quasi religiosa da raggiungere, considerarono legittimo eliminare quante persone fosse necessario per facilitare il conseguimento del loro obiettivo.
Migliaia, milioni di persone.
Nessun contributo umano era eccessivo, di fronte ad un obiettivo tanto elevato.
In fondo, ai loro occhi, non erano singoli esseri umani a perire, ma parti della masse informe.

Ed anche recentemente, quando a Madeleine Albright, segretario di stato degli Stati Uniti durante la guerra del golfo, fu chiesto, a proposito dei decessi causati dall’ embargo promosso dagli Usa contro l’Irak, se il numero dei 500.000 mila bambini morti fosse un prezzo accettabile da pagare per la caduta di Saddam, la donna forte della politica estera americana rispose semplicemente:

“E’ una scelta molto dura ma credo che ne valga la pena”

500.000 bambini morti.
I sociopatici che ci governano non sono in grado di vedere la singolarità dell’individuo, e per meglio sottomettere quello che ai loro occhi appare come “volgo” tentano in tutti i modi di istillare anche in noi la loro distorta visione.
Il movimento ambientalista contemporaneo, che deve molto al Club di Roma del sociopatico Peccei, fa parte di questo enorme programma, e con la scusa della difesa della terra inculca un sentimento di colpa collettiva a cui tutti devono partecipare.
Poco importa in realtà a loro della salvezza del pianeta: la loro spinta viene dall’odio profondo che provano nei confronti della umanità, di quello che loro vedono come umanità.

Ma non esistono colpe collettive.
E non esiste una “umanità” indiscriminata, vaga, generica.
Esistono miliardi di individui, ognuno con un nome, ognuno con una testa, un’anima.
E occorre ricordarlo sempre, se vogliamo resistere ai sociopatici che dall’alto dei loro deliri desiderano e bramano solo distruzione e sterminio.
Noi tutti abbiamo un volto.
Un nome.

26 comments to Un nome contro le colpe collettive

  • Airel81

    Caro Amico mio, ho riflettuto a lungo prima di commentare. Non volevo scrivere nulla che potesse sembrarti eccessivo.

    Io è la razza umana non andiamo d’accordo. Peccei e company… anche loro stanno su quella enorme barca che farei affondare con molta gioia.

    Il pianeta è al collasso… non si può dire il contrario… che poi la cosa venga strumentalizzata, è tutt’altra cosa su cui concordo con te.

    Ma poco m’importa di questi piccoli sociopatici il cui giudizio non tarderà (se non ora, nel prossimo Regno)… quel che mi sta a cuore sono le specie in vie d’estinzione, la vita che continuiamo a mangiarci con fare eccessivo, le acque che inquiniamo.

    Sarà strano, sarò un folle… ma non ti nascondo che mi crea più dolore veder soffrire un cane investito che il sentir al tg di una bomba esplosa in libano.

    forse sono sociopatico anch’io. Non so, o forse tendo troppo il mio sguardo al Cielo… dimenticandomi delle umane miserie e non riuscendo più a provar pietà per esse.

    Ciao Santa, tutto è in evoluzione… naturalmente anche il mio pensiero. Ci tengo a ribadirlo ogni volta. Nel mio universo, le stelle fisse non esistono.. tranne Una.

  • messier

    Sì… la monade è l’universo… questo deve essere rimosso dalle menti delle monadi. E’ per questo che a un certo punto della giornata qualunque che viviamo, ci capita di dire: “Andiamo a far benzina” o “Si va a fare la spesa”. Chi ? Chi lo sta per fare, chi sta per andare ? Chi sta parlando in questo momento ?

  • Santaruina

    ciao Airel.

    ti dirò, a me basta l’immagine di un bimbo che ha perso la madre sotto una bomba e non ci dormo la notte.

    Per me non esistono numeri, ma singoli persone, e sento che c’è qualcosa che unisce tutti noi, tutti e sei i miliardi, peccei compreso.

    Sento vicino tutto ciò che è vivo, ma nulla è importante ai miei occhi, in questo mondo, quanto gli esseri umani.

    E non mi chiedo perchè.

    E’ così :-)

    Messier, basterebbe farsi un po’ più spesso le domande giuste.

    Blessed be

  • Paxtibi

    ma non ti nascondo che mi crea più dolore veder soffrire un cane investito che il sentir al tg di una bomba esplosa in libano.

    Forse perché il cane investito lo incontri sulla strada che attraversi e ne vedi il sangue sparso sul selciato; mentre il sangue delle vittime della bomba sono, appunto, in Libano.

    Sangue di persone con una storia, dei sogni, degli affetti, dei talenti, con un loro modo di parlare e di baciare, con degli occhi che non vedranno più, degli amori che non nasceranno e parole che non verranno mai dette, e che chissà, potevano cambiare il mondo almeno un po’.

    Dice bene Santa, l’umanità è solo un concetto astratto, ma ogni uomo è tutto un universo: quando si uccide un uomo è come se si spegnessero milioni di stelle.

  • anonimo

    Ho notato un certo nesso tra la risposta che mi hai dato nel post “Niente panico” e l’argomento di questo post “Un nome contro le colpe collettive”

    Vorrei spiegare da dove proviene la proposta di meditazione che ho suggerita.

    Venerdi sona andato ad aspettare un amico, che insegna in una scuola della Roma ricca, per poi andate a mangiare qualcosa assieme. Ho posteggiato, sono scesso e per ingannare l’attesa mi sono messo a guardare le vetrine. Una era d’abbigliamento; esponeva un cappotto che, in saldo, costava 3900 euro, tutto il resto in proporzione. Mi sono allontanato frastornato, pensando a chi deve vivere con meno di 1000 euro al mese. Ho acquistato un settimanale (Espresso), sono tornato in macchina e mi son messo a leggerlo. Nel settimanale c’era la notizia che stava per iniziare, qui in Italia, una campagna di vaccinazione delle donne, a partire dai 12 anni in su, contro HPV; e mi è tornato in mente l’articolo di Paxtibi sulle campagne di vaccinazione delle donne ( http://gongoro.blogspot.com/2007/11/farmageddon.html ). Poi è iniziata la sfilata delle mamme che venivano a prendere i bambini: ben vestite, fresche di centro di bellezza, ingioiellate; le automobili da 50.000 euro in su erano le più numerose, e tutte di recente immatricolazione.

    Sono usciti i bambini: saltavano correvano gridavano e respiravano silicio a pieni polmoni. Già silicio: venerdi, dalle 9 alle 12.30, hanno sparso su Roma scie chimiche contenenti polimeri (ossia silicio). E mentre assistevo a questa scena apocalittica mi è venuta in mente questa domanda: “Se fosse chiaro a tutti che qualcuno ha deciso di sterilizzarci, di ucciderci in massa con veleni di tutti i tipi affinchè poi i sopravvissuti possano continuare a “consumare” ai ritmi attuali o superiori, cosa saremmo disposti a modificare nel modo di condurre le nostre vite ? “

  • Airel81

    @Paxtibi:vero, verissimo. Ogni uomo è unico… dirò di più… ogni vita è UNICA (al di là della sua forma e delle sue capacità).

    @Santa: gli essere umani sono importantissimi, unici, figli delle stelle, figli di Dio in modo speciale. Ma se si viene a dire, come una persona a fatto ultimamente sull’altro mio blog, che l’uomo è al centro di tutto e che la creazione è a suo servizio (e quindi siamo liberi di stuprarla, inquinarla, schiavizzarla e via dicendo) non posso essere d’accordo.

    Mi piacerebbe che l’uomo rispettare la vita, al di là della sua forma.

    sull’inquinamento purtroppo ammetterai con me, che l’inquinamento che produce il singolo è ben misera cosa, trascurabile agli occhi di “madre natura”… ma l’effetto “massa” è devastante, e parlare di “colpe collettive” non mi par così fuori luogo (e naturalmente ciò non giustifica i discorsi ancor più fuori luogo di peccei e company).

    Sensibilizzazione a tematiche che avranno sempre maggior rilevanza, credo sia fondamentale.

    Ciao carissimo, lieto che la discrepanza di visioni permetta comunque un piacevolissimo dialogo… sono qui, anche, per imparare ;)

    Un abbraccio

  • Santaruina

    Sandro, è molto emblematica l’immagine che hai descritto, quasi come osservare delle placide pecorelle che pascolano felici e spensierate in attesa di essere tosate, diciamo così.

    E sono convinto che le stesse pecore non vorrebbero mai sapere quale sarà il loro destino, finchè hanno da pascolare.

    A presto :-)

    Airel, la discrepanza di opinioni spesso porta a degli scambi interessanti :-)

    Per quanto riguarda la figura dell’uomo, io penso che la sua centralità, a cui anche io credo, per quanto riguarda questo mondo, lo porta ad avere più doveri che diritti.

    Una centralità che genera responsabilità, nei suoi stessi confronti e nei confronti del mondo nel quale deve vivere.

    Riprendendo quello che dice Paxtibi, direi che la nostra diversa “sensibilità” dipende sopratutto dal modo in cui con certe tragedie veniamo a contatto.

    quando sentiamo di un milione di morti causati dall’occupazione americana in Irak sentiamo un numero, quando vediamo la foto di una madre che piange la morte del figlio il concetto di quello che succede diviene subito più chiaro, e questo perchè non è la nostra parte razionale a cogliere la portata di queste disgrazie.

    Blessed be

  • rrrrr

    dove altri vedono “masse” io vedo solo individui. r.

  • anonimo

    giusto per ringraziarti di un post così, da ricordare quando plaudono al club di Roma, a detra, a sinistra, al centro.

    L’ultimo che mi viene in mente è Giulietto Chiesa, che fa tanto l’umanitario.

    Andrea

  • luciamerli

    bravissimo! condivido tutto..i bambini in iraq assassinati dalla politica americana ed il giudizio sulle infami posizioni del club di roma.

    ciao

  • qualquna

    ..molto bello il commento di Paxtibi,

    aggiungerei una frase di L. A. SENECA-

    “Che cosa misera è l’umanità se non si sa elevare oltre l’umano”

    Sempre interessante a leggerti!

    Una felice nuova settimana!

  • anonimo

    Post da condividere dalla prima all’ultima parola. Purtroppo chi la pensa così è una piccola minoranza, soprattutto tra quelli che comandano.

  • Mithras

    Tutta l’ ideologia dell’ ambientalismo è tanto buffa. Si nutre da una parte di catastrofismi (preoccupazione per “problemi” inesistenti o esaggerati, come riscaldamento globale causato dall’ uomo o la cosiddetta “sovrappopolazione”), dall’ altra di vari sentimentalismi.

    Gli alti gradi del potere mondiale tentano di manipolare tutto questo, per i loro scopi.

  • elwin

    sarà buffa… ma non fa per niente ridere.

  • anonimo

    Il Profeta Mohammed dice: “I credenti nel loro amore reciproco provano compassione e pietà e sono come un unico corpo. Se una parte soffre, il resto delle parti del corpo lo raggiunge nella sua febbre e nella sua insonnia”.Bismillah . ciao!w.j.

  • Santaruina

    r. , la tua vista è acuta, direi. :-)

    Ola Andrea, che sorpresa il Giulietto che elogia il Club di Roma, vero?

    Da non crederci.. ;-)

    Lucia, grazie per la tua gentilezza.

    E mi piace in tuo “infami” riferito alle posizioni del Club di Roma :-)

    Qualquna, grazie ancora :-)

  • Santaruina

    Orso, ti ringrazio.

    Tra quelli che comandano, poi, difficilmente arriverà qualcuno che rispetta l’individuo, in quanto tale.

    Complimenti per il tuo ottimo blog.

    Mithras, in effetti il punto centrale della questione è l’obiettivo che questi movimenti vogliono raggiungere.

    Molto poco “umanitari”.

    Elwin, nella loro miseria sono ridicoli, ma fanno molti danni…

    W.j: singole parti di un unico corpo, distinte nella fisicità ed unite da un qualcosa di superiore.

    Un caro saluto.

    Blessed be

  • anonimo

    non sapevo che Giulietto avesse elogiato il club di roma

    grazie dell’informazione ;-)

    sandro

  • Santaruina

    il Giulietto è tutto una sorpresa

  • arcangelica

    esatto! nome cognome, un volto, unico ed irripetibile dna :-)

  • Santaruina

    proprio così, unici e irripetibili, nel bene e nel male.

  • anonimo

    Ciao, Santa.

    Ogni tanto, dopo una delle mie “full immersions” negli abissi, vengo qui a “purificarmi”.

    Questo blog mi dà pace.

    E mi conforta sapere che ci sono individui che ricordino ancora il loro nome.

    Volevo dire solo questo.

    Un abbraccio.

    Flo.

  • Santaruina

    Un abbraccio a te Flo querida :-)

    Blessed be

  • Gazurmah

    La perdita della propria Individualità può voler dire la perdita della propria Libertà..
    a tal proposito consiglio la lettura dell’ “Unico e la sua Proprietà” di Max Stirner.. 

  • Leggo oggi queste righe, pubblicate, a quanto leggo, tredici anni fa.

    Il punto fondamentale, e cioe’ che “umanita’” e’ solo un’astrazione, non verra’ ribadito mai a sufficienza.

    Citavo la canzone proprio l’altro giorno, quest’altro pezzo mi sembra evocativo e riassume bene la questione:

    Infatti non è mica normale che un comune mortale
    Per le cazzate tipo compassione e fame in India
    C’ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna
    Che viene da dire
    “Ma dopo come fa a essere così carogna?” [Io se fossi Dio, G. Gaber]

     

     

  • L’amore predicato per una generica “umanità” è spesso alla radice dei più grandi massacri, infatti.

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