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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
10 Giugno 2010

I prodromi della diffusione del simbolismo occulto

Un filosofo si recò un giorno da un Maestro zen e gli disse:
“Sono venuto ad informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi e i suoi scopi”.
“Posso offrirti una tazza di tè?” gli domandò il maestro. E incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò.
“Ma che cosa fai?” sbottò il filosofo, “non vedi che la tazza è piena”?
“Come questa tazza,” disse il maestro, “anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perché le si possa versare dentro qualcos’altro… come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?”

Ornamento e delitto

Correva l’anno 1908 e l’architetto Adolf Loos dava alle stampe un libro destinato a diventare un classico del movimento moderno, mettendo per iscritto, per la prima volta, uno dei fondamenti della cultura del novecento.

Io ho scoperto e donato al mondo la seguente nozione: l’evoluzione della civiltà é sinonimo dell’eliminazione dell’ornamento dall’oggetto d’uso.

Il libro di Loos si intitolava Ornamento e delitto, e già dal titolo delineava con chiarezza il pensiero di fondo che lo animava.
Loos, quindi, rileggendo la storia dell’arte e dell’architettura in occidente individuava nell’ornamento una delle caratteristiche estetiche che necessariamente avrebbero dovuto far parte del passato, un qualcosa che non sarebbe più dovuto entrare nel bagaglio culturale dell’uomo moderno, l’uomo che si sarebbe mosso nel XX secolo.

Nella visione di Loos l’ornamento negli oggetti di uso rappresentava un fattore ridondante, un di più che finiva per pregiudicare la funzionalità dell’oggetto stesso; tale funzionalità diveniva quindi l’unico punto di riferimento nella progettazione e nella costruzione di un manufatto (o di un edificio); una sedia doveva servire per sedersi, ed era inutile “arricchirla” con incisioni o ghirigori; occorreva piuttosto studiarla in modo che si adeguasse nel migliore dei modi all’anatomia dell’individuo.
Lo stesso discorso andava fatto per ogni oggetto d’uso: era necessario concentrare tutte le energie sulla “praticità”, ed eliminare tutto il superfluo.

Questo fu, in sintesi, il principio del pensiero del movimento moderno che si diffuse e divenne predominante in occidente nel campo dell’architettura e del design all’incirca agli inizi del XX secolo
L’eco di tale movimento è giunto attraverso diverse fasi ed alcune evoluzioni fino ai giorni nostri: se le sedie dei nostri uffici puntano maggiormente sul confort piuttosto che sull’estetica, se i nostri tavoli sono lisci e squadrati, se le linee semplici predominano in quasi tutti i nostri oggetti quotidiani, molto di questo lo dobbiamo alla diffusione ed al successo del movimento moderno.
D’altra parte, basta fare un semplice paragone con una scrivania del XVII secolo con una contemporanea per rendersi conto del cambiamento del gusto intercorso: così come noi potremmo giudicare “pesante” e “ridondante” un mobile dell’ancien regime, allo stesso modo un uomo colto di quell’epoca troverebbe le creazioni del nostri migliori designer incredibilmente povere e spoglie, pressoché “nude”.

Sicuramente non fu certo Adolf Loos colui che impose tale passaggio, trattandosi di un processo culturale e di costume già avviato, ma nondimeno a lui va il merito di aver messo per iscritto e descritto, con lucidità e precisione, il fondamento del sentimento che si andava diffondendo.

Come spesso accade nei processi culturali tale rivoluzione estetica ebbe bisogno di parecchi decenni per affermarsi anche ad un livello popolare; ancora negli anni 70 (e in parte ancora oggi) venivano considerati “moderni” oggetti pensati e sviluppati negli anni 20 e 30, conosciuti e diffusi all’epoca all’interno di una ristretta cerchia di intellettuali.
La celebre scuola del Bauhaus a cavallo tra le due guerre fu il massimo punto di espressione del movimento funzionalista, e la sua attività influenzò definitivamente la concezione estetica di tutto il XX secolo: nel campo del design, i progetti e le sperimentazioni di tale scuola divennero nei decenni successivi i modelli da seguire per la definizione degli oggetti quotidiani delle popolazioni occidentali, e non solo, e ancora oggi vengono studiati nelle facoltà di architettura e di disegno industriale.
Tale movimento di “purificazione”, di liberazione dal superfluo, fu quindi un processo percepito, teorizzato ed infine applicato da una elite di studiosi ed intellettuali nel campo delle scienze applicate, ed in seguito diffuso a livello popolare nel corso di diversi decenni.

L’oblio del Simbolismo

La diffusione di questa nuova sensibilità estetica nel campo del design e dell’architettura a sua volta era parte di un processo ancora più grande, un cambiamento che traeva origine dalle grandi rivoluzioni sociali e scientifiche del XIX secolo e che avrebbe portato ad eliminare tutto ciò che risultava “superfluo” e “non funzionale” nella stessa esistenza dell’uomo.
Fino ad allora l’uomo aveva infatti convissuto con un immaginario mitico-religioso che lo portava a credere nell’esistenza di entità e realtà non direttamente percepibili con i cinque sensi.
Le nuove scoperte della scienza e della fisica, così come la diffusione del materialismo e del razionalismo e la crisi delle religioni secolari, offrivano ora un nuovo paradigma, l’immagine di un nuovo mondo in cui nulla esiste oltre ciò che appare, poiché solo ciò che è osservabile e misurabile esiste realmente.

Fu solo in un contesto simile che le idee del modernismo nell’arte e nel design poterono diffondersi adeguatamente: improvvisamente, tutta quella lunghissima tradizione di segni e simboli con i quali gli uomini avevano integrato le loro creazioni divennero delle semplici “decorazioni”, ornamenti che agli occhi dei moderni non avevano altra funzione se non minare la funzionalità dei loro “strumenti”.

Questo fu storicamente il momento in cui in occidente il significato e la funzione del simbolismo cadde nell’oblio, il momento in cui una forma di linguaggio millenaria veniva dimenticata dalla maggioranza della popolazione.
Nelle nostre scuole, ad esempio, si insegna come il ricco simbolismo delle chiese medioevali fosse un modo per trasmettere ad una popolazione analfabeta importanti nozioni di carattere sociale e religioso, e non ci si sofferma mai abbastanza sul fatto che persone senza la minima istruzione potessero perfettamente comprendere immediatamente un linguaggio che noi possiamo cogliere in minima parte solo a seguito di lunghe analisi e approfonditi studi.

Il simbolismo, quindi, in tutte le sue forme, divenne pressoché incomprensibile ai più, e quello che rappresentava un vero e proprio codice di conoscenze fisiche e metafisiche venne considerato una sorta di decorazione, creazioni che tuttalpiù potevano possedere un valore artistico.
Lo stesso Loos sosteneva che l’uso di simboli, di ornamenti, è una chiara espressione di culture non ancora propriamente civilizzate, culture “barbare”, antiche usanze che la modernità avrebbe definitivamente accantonato, e questo suo pensiero era pressoché condiviso da tutti gli esponenti del movimento moderno, i fautori dell’etat d’esprit che avrebbe caratterizzato il XX secolo.

L’Esoterismo dei materialisti

Paradossalmente, ma solo in apparenza, questo processo di “purificazione” si sviluppava in parallelo con la diffusione di numerosi movimenti “esoterici”, ordini iniziatici in cui lo studio del simbolismo ricopriva un ruolo fondamentale.
Gli ultimi anni del XIX secolo e i primi del XX furono infatti gli anni della massima espansione dello spiritismo, di movimenti quali la Teosofia e la Golden Down, il Martinismo e il neo-gnosticismo, movimenti che rientrano in quel grande revival del misticismo che René Guénon ben sintetizzò con il termine “Neospiritualismo”.
A tali movimenti si deve ovviamente aggiungere la massoneria moderna, ed è bene ricordare che a tali ordini iniziatici aderirono i massimi esponenti della cultura e della politica dell’occidente.

La situazione culturale dell’epoca quindi presentava una immagine oltremodo interessante: mentre da una parte le masse venivano introdotte al materialismo ed al “razionalismo”, per mezzo dell’arte, dell’architettura e sopratutto dell’istruzione, dall’altra parte la medesima elite che diffondeva questo nuovo e rivoluzionario sentire si dedicava allo studio di quello stesso simbolismo che ufficialmente veniva denigrato e retrocesso a semplice vezzo artistico di epoche culturalmente “barbare”.
In verità, oggi sappiamo che la ricerca esoterica e le aspirazioni iniziatiche non furono mai abbandonate dalle elite culturali e politiche.
Quello che invece era mutato era il punto di riferimento attorno a cui si muovevano tali ricerche: lo sguardo dall’alto si era progressivamente spostato in basso.

Il simbolismo tradizionale era indissolubilmente legato ad una visione del mondo spirituale, tutto l’insieme di questo linguaggio universale mirava a descrivere il rapporto degli esseri umani con le realtà superiori.
Al contrario, nel neospiritualismo moderno lo studio del simbolismo ha come fine il raggiungimento di presunte “possibilità” che la codifica di questi linguaggi può aprire al singolo o ad un gruppo di iniziati.
Possibilità “terrene”, materiali, laddove si tenta di sfruttare presunte forze non-fisiche per ottenere benefici contingenti.
Per tale motivo, tra l’altro, il termine esoterismo risulta improprio se associato alle correnti neo-spiritualiste, dal momento che l’esoterismo in sé rappresenta una via di conoscenza che porta ad una maggiore comprensione delle realtà sensibili e non sensibili.
Più opportuno, di conseguenza, appare l’uso del termine “occultismo” per descrivere tali movimenti, laddove per occultismo si intende il tentativo di manipolare forze ed entità non fisiche per il raggiungimento di obbiettivi materiali.
Tuttavia, questo oblio del simbolismo verificatosi nel XX secolo a livello popolare rappresentò solo un passaggio di un processo ancora più ampio, un processo che a partire dagli ultimi decenni del 900 entrò in una fase molto più avanzata.

Svuota la tazza, riempi la tazza

Lo scopo ultimo delle elite di potere non è mai stato quello della diffusione del materialismo e del positivismo estremo: queste ideologie già oggi appaiono alquanto superate.
La propagazione del materialismo fu invece un passaggio essenziale per rendere le masse pronte a recepire la diffusione della nuova religione che maturava nei circoli iniziatici e nelle logge frequentate dall’elite più consapevole dei cambiamenti in gioco.
In tali circoli non si è mai smarrita la fede nella “potenza” dei simboli, una fede che poco aveva a che fare con lo studio del simbolismo tradizionale: per tali movimenti l’uso del simbolismo ha infatti  uno scopo prettamente pratico.
All’interno di una serie di credenze in fin dei conti “meccaniciste”, i propagatori del neo-spiritualismo moderno sono convinti di poter far uso del linguaggio dei simboli per comunicare la loro visione del mondo e condizionare le popolazioni bypassando la loro sfera razionale, raggiungendo così i loro scopi in maniera più efficace.

E per poter diffondere questo nuovo tipo di linguaggio era necessario, come si è visto, che la antica concezione tradizionale del simbolismo venisse prima dimenticata.
Era necessario fare tabula rasa delle antiche conoscenze, per poter così meglio diffondere un nuovo paradigma.
In questo modo, possiamo oggi osservare intorno a noi una vera e propria “invasione” di un simbolismo trasfigurato senza che la maggioranza delle persone possa coglierne il significato.
I principali mezzi di diffusione di questo revival simbolista sono ovviamente il cinema e sopratutto la musica popolare, in particolar modo quella rivolta ai più giovani, dal momento che è opportuno che l’indottrinamento parta il prima possibile.
Occhi onniveggenti che spuntano ovunque, triangoli e pentacoli, tematiche luciferiane e riferimenti a presenze psichiche sono diventati elementi della cultura popolare, mentre la loro reale valenza non viene colta e si interpretano quali semplici forme di “espressione artistica”, come d’altra parte teorizzavano i precursori del movimento moderno cento anni fa.

si veda anche: La scienza della persuasione

80 comments to I prodromi della diffusione del simbolismo occulto

  • anonimo

    Finalmente di ritorno…
    Bene. L'argomento, anche se toccato con la solita precisione in altri post, mi sembra molto accattivante.
    Mi sembra opportuno peró puntualizzare qualcosa su Loos.
    "Ornamento e delitto" è si un manifesto contro la decorazione, però lo è sopratutto sulla decorazione inutile.
    Mi spiego meglio. L'ottocento fu il secolo dell'eclettismo, il decoro era arrivato a punti desbordanti di rappresentativitá fine a se stessa.
    In architettura, come in tutte le discipline, vi è una componente metalinguistica, che (in questo caso) determina le leggi della rappresentazione. Il decoro è giustificato solo nella semantizzazione della funzione rappresentata, cio che non rientra in questa regola, entra nell'ornamento gratuito. La critica di Loos parte da questo presupposti.
    Agli inizi del 900 i tempi erano maturi per un cambio strutturale del pensiero artistico ed architettonico, che poi portò all'affermazione  del movimento moderno. In gioco era l'eccessivo pittoricismo dell'800. In realtá, si potrebbe anche insinuare che l'arte figurativa di questo secolo fosse arrivata a rinnegare il simbolo (in senso opporsto al riduzionismo del 900)  a favore di una rappresentazione descrittiva e ridondante.
    Loos non parla di abolizione dell'ornamento. Loos parla di un corretto utilizzo dei materiali in modo che essi stessi, attraverso la loro nuditá, divengano ornamento. La frittata fu fatta solo in seguito, quando si finí per operare una corsa sfrenata verso la nueva ideologia della sottrazione linguistica, così si finí per buttare via il bambino con l'acqua sporca. Ciò che con Loos poteva essere ornamento giustificato (come detto prima dalla semantizzazione del rappresentato) con Mies van de Rohe divenne vuoto assoluto.
    Difatti è con Mies che abbiamo la dissoluzione del simbolo: nel padiglione tedesco dell'esposizione universale di Barcellona del 1929 vi è un forte senso di horror vacui, dove si perde la bussola della rappresentativitá.
    In tutti i modi, questi grandi personaggi della storia dell'architettura ben conoscevano la potenza del simbolo. E la loro grandezza sta proprio nella riduzione estrema del linguaggio per l'esaltazione di pochi simboli (nel caso del padiglione di Barcellona la statua di Kolbe diventa il punto focale dell'ornamento) dandogli molta piu forza.
    Questa riduzione a pochi elementi fu causa del vuoto assoluto che poi s'impossessò delle generazioni seguenti di architetti ed artisti.
    Peró, come disse a jack Lemmon il barman di Irma la dolce…
    questa è un'altra storia.
    Un abbraccio a tutti.
    Francesco S
    (vista la presenza di piu franceschi sul blog, aggiungo una S per opportune identificazioni di interventi)

  • anonimo

    Ti seguo sempre ma non scrivo (quasi) mai. Ma questa volta faccio un'ecccezione. In sintesi non mi trovi d'accordo. Se è vero che da un lato questo impoverimento è sintomo del periodo di povertà spirituale, dall'altro credo che sia qualcosa di necessario. Non riesco ad esplicare correttamente il concetto ma penso che riempendoci di orpelli spesso si rischia di smarrire la strada autentica. Credo che inoltre lo zen non sia "universale e razionalizzabile" ha il gran difetto di essere banale se si cerca appunto di razionalizzarlo, ma di essere immediato e comprensibile se si cerca di intuirlo. Sera a tutti.

    omero.

  • anonimo

    Una curiosità, la prima foto quella del capitello mi ricorda il Dio Nabu o Nebo, Dio delle arti e dei sacerdoti e messaggero degli Dei.
    Dio Caldeo della Saggezza Segreta, dal quale derivarono il nome Biblico ed il termine Ebraico Nabiim (profeta)
    Nella Bibbia (vedi Isaia) è noto come Nebo e molti sovrani rivelano nella grafia originaria la devozione al dio: Nabû-kudur-utsur/Nabucodonosor, Nabû-na'id/Nabonedo.
    Da Erodoto chiamato Zeus. Belos chiamò con questo nome tutti i grandi Profeti, Veggenti, Iniziati. Nebo è il Dio della Sapienza Segreta, divinità del pianeta Mercurio, identico all'indù Budha ed al greco Hermes. Mosè muore e sparisce sul monte dedicato a Nebo che, esotericamente, è uno dei Creatori della Quarta e Quinta Razza…
    …o sbaglio? mi sa tanto che la mia tazza di tè me l'ha riempita il cappellaio matto lololol, in tal caso cosa rappresenta?
    Ben tornato :-) ciao a tutti :D da ghibli.

  • Santaruina


    Francesco S

    L'ottocento fu il secolo dell'eclettismo, il decoro era arrivato a punti desbordanti di rappresentativitá fine a se stessa.

    sostanzialmente condivido le tue precisazioni.
    Tutte le grandi rivoluzioni nel campo dell'arte nascono come "critica" a delle tendenze precedenti che hanno fatto il loro corso.
    In effetti questo articolo non è una critica a Loos, che tra l'altro apprezzo molto come autore, dotato di un umorismo e di una capacità di osservazione per nulla comuni.

    La citazione di ornamento e delitto serviva per descrivere una tendenza artistica-sociale di inizio XX secolo attraverso le parole di uno dei suoi primi protagonisti.

    Per quanto riguarda Mies, devo confessare che mi ha sempre provocato un certo disagio la sua opera, una sensazione di tristezza e mancanza.
    ma questo è un parere personale :-)

    A presto

    _________________________________________________-

    Ciao Omero

    Se è vero che da un lato questo impoverimento è sintomo del periodo di povertà spirituale, dall'altro credo che sia qualcosa di necessario.

    Il vero problema è stato, secondo me, quello che è venuto dopo il vuoto, ovvero quello che stiamo vivendo adesso.
    Si tratta di un vero e propio bombardamento nei confronti del quale abbiamo smarrito le difese.

    ___________________________________________________

    Ciao Ghibli

    la prima foto rappresenta un capitello "ornato" da due sirene bifide (o bicaudate), ovvero con due code.
    Queste sirene ricorrono spesso nel periodo del romanico.
    Simboleggiano le tentazioni che distolgono gli uomini dal loro percorso e la dualità delle scelte che si possono compiere.

    A presto

  • Santaruina

    Ho anche usato il termine "prodromi" nel titolo di un post.
    Adesso mi manca paralipomena.

  • anonimo

    Pensavo che il capitello simboleggiasse nel post proprio il contenuto.
    Si parte dal presupposto che sia un errore credere che ci sia stato prima la pittografia, gli ideogrammi e geroglifici rispetto alle lettere.
    Non le lettere assomigliamo ai simboli ma i simboli somigliano alle lettere perché formati sulla stessa cifra geometrica generatrice della lettera.
    Ciò fu fatto per occultare le lettere ai profani e per ottenere un motivo decorativo per i monumenti.
    Il cifrario cioè la fusione di tutte le geometrie dell'alfabeto creano la cifra che assomiglia alle sirene con code biforcute, questa simbolo rappresenta il Creatore della lingua.

    http://img823.imageshack.us/img823/3628/nabu.jpg

    Ma le sirene non sono metà uccello come le arpie e non sono loro a distogliere gli uomini?
    Buon giorno da ghibli :)

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Ciao Santa, anche io sostanzialmente condivido cio che dici su MIes.
    Provoca disagio. E purtroppo noi architetti contemporanei viviamo questo disagio.
    In realtá i tempi odierni dettano la mancanza di ornamento attraverso la serializzazzione industriale ed i ristretti tempi di realizzazione, spingendo verso un linguaggio spoglio, che, dopo mies, ha trovato la grazia di chiamarsi minimalista.
    Purtroppo la mancanza del decoro al giorno d'oggi è una scelta obbligata. Tanto che noi architetti faber (ho la fortuna di lavorare fuori dall'Italia), ci siamo trovati in un momento storico in cui, anche volendo utilizzare il decoro non abbiamo più ne le capacitá ne i mezzi.
    A questo punto , parlando di serializzaione e produzione, entriamo nel campo artigiano manifatturiero che trova i suoi prodomi nell'arts and craft inglese, il quale, attraverso William Morris e John Ruskin trovó la sua idealizzazione e realizzazione. Ma chi sono questi due signori?
    Sostanzialmente si puo dire che erano le menti pensanti di metà/fine 800, una sorta di think thank del decoro delle arti applicate. Operavano in mala fede o in buona fede? Personalmente non lo so. Possiamo solo dire che John Ruskin era uno dei perni principali della societá fabiana (http://www.eurasia-rivista.org/3259/storia-del-nuovo-ordine-mondiale), ed era anche massone.
    In realtá credo che il punto di partenza del tema da te trattato debba cominciare piu da questi due signori che da Loos.  Mies, poi, non è altro che la variabile impazzita di una riduzione linguistica che nella sua opera ha lo stesso valore dello zero matematico, implicando tutto cio che una riduzione del genere comporta. Lo spaesamento che generano le architetture di Mies trovano essenza nella sua riduzione funzionale per giustificare la stessa riduzione linguistica, qui sta la chiave del disagio che provoca.
    Mi spiego meglio, le case di cristallo di  Mies sono possibili solo grazie al sacrificio di alcune funzioni, per esempio la privazione della riservatezza data da una stanza chiusa, Johnson, suo allievo (per la veritá con poche capacitá progettuali) disse che nelle case di cristallo la gente non puo ballare da sola (perche da fuori ti vedono e ti etichettano come pazzo).
    Il valore dell'architettura di Mies sta proprio nella sua riduzione funzionale che trova attraverso la trasparenza ed il riflesso le leggi del nuovo ornamento.
    Però questa… come gia detto precedentemente… è un'altra storia.
    Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento. Spero solo di non essere troppo ostico.
    Un forte abbraccio.
    Francesco S 

  • anonimo

    Non scordiamoci di Le Corbusier ha dato una bella botta :P oltre ad aver dato vita al "movimento moderno" ha basato il suo stile su una rinnovata dimensione "aurea" legata al "purismo" lontano dal cubismo astratto, quasi a rinnovare lo stile greco contro quello minoico lolol
    ghibli ciao

  • anonimo

    Non capisco però, all'interno di questo tuo discorso, come inquadrare il movimento simbolista,in auge nella seconda metà dell'ottocento e nei primi decenni del novecento. Da un certo punto di vista, il movimento era antagonista di quello impressionista (Courbet credeva in quello che vedeva, Moreau in quello che non vedeva), ma i movimenti post impressionisti al tempo stesso erano anche un pò simbolisti (come Gauguin).

    Pyter

  • Santaruina

    Ghibli
    Pensavo che il capitello simboleggiasse nel post proprio il contenuto.

    era infatti un esempio di simbolismo integrato con gli elementi architettonici.
    Un capitello dal punto di vista "funzionale" non avrebbe alcun motivo per esere scolpito, ma nelle costruzioni sacre medioevali tutti gli elementi venivano sfruttati per veicolare messaggi.
    Per quanto riguarda le sirene, nella tradizione mediterranea classica erano effettivamente degli esseri metà donna e metà uccello, mentre l'immagine della donna-pesce è di origine principalmente nordica.
    Nel medieovo le due immagini si fondono, ed alla rappresentazione nordica vengono attribuite anche le caratteristiche della mitologia classica (il canto, la seduzione).

    ______________________________________

    Ciao Francesco
    William Morris e John Ruskin

    anche qui condivido.
    Morris e Ruskin sono due pensatori essenziali per quanto riguarda le fondamenta del pensiero moderno applicato nell'arte ed anche nelle scienze sociali (e sì, Ruskin era un fabiano e questo non depone molto a suo favore:-)

    Se ho scelto di iniziare con Adolf Loos questa breve disamina è perchè ebbe il merito di mettere nero su bianco con lucidità questo nuovo sentire.
    A presto

    ________________________________________________

    Pyter
    come inquadrare il movimento simbolista,in auge nella seconda metà dell'ottocento e nei primi decenni del novecento

    dal mio punto di vista tale movimento fu una sorta di "ribellione" nei confronti dei processi culturali che andavano sempre più accantonando un certo uso dell'espressione figurativa.
    Una sorta di "opposizione" alle nuove tendenze da parte di alcuni artisti che in qualche modo coglievano la portata dei cambiamenti in corso.

    D'altra parte, per quanto tale movimento ebbe la sua importanza, la sua portata rimase circoscritta e non ebbe la forza che invece dimostrò il modernismo nel delineare un intero secolo.
    Il movimento simbolista, da un certo punto di vista, fu "fuori dal suo tempo".

    A presto

  • anonimo

    riprendo anche io il filo iniziato da Pyter…
    l'arte contemporanea ha varie frange, che come nel delta di un fiume si aprono creando ognuna il suo percorso.
    Per esempio, abbiamo una frangia che deriva dall'emozione, dal sentimento…l'Einfhulung che trovó realizzazione dell'espressionismo o nel fauvismo (questo contaminato da una sfera figurativa).
    Poi abbiamo un'altra frangia che quella della pura visibilitá, la Sichtbarkeit, dove il figurativismo perde ogni relazione con il mondo materiale, diventando puro astrattismo (paradigmatico è Malevich con il suo quadrato nero su fondo bianco).
    Vi è una parte dell'arte che deriva dall'impegno sociale o da una denuncia latente nascosta tra gli intenti delle sue realizzazioni (pop art). 
    Abbiamo una linea della riduzione che risolse l'arte solo nelll'espressione del suo concetto e della sua astrazione (chissa questa linea è stata forse la piu nociva verso la distruzionde del simbolismo).
    Ed infine abbiamo l'ultima frangia che fu l'ereditá del simbolismo che poi sfoció nell'onirico e nella "scrittura meccanica" dell'immagine, cosa tanto cara a Dalì.
    Come vedi tutte sono anime differenti di una scintilla che nel 900 distrusse l'antica metodologia artistica. Il simbolo in questo caso divenne ancor di piu fine a stesso attraverso un procedimento di autoesaltazione che frantumó definitivamente l'espressione artistica.
    Un saluto affettuoso.
    Francesco S

  • anonimo

    è una semi spammata, ma guarda che ho fotografato non ho resistito è troppo simile :P
    ghibli

    http://img248.imageshack.us/img248/1462/sirenay.jpg

  • Chapucer

    Caravaggio era un pittore barocco, e non per questo si è lasciato sfuggire l'essenzialità del:"simbolo".
    Immagine non Disponibile

  • anonimo

    Ciao. sono @lice del blog Oltrelospecchio!

    Molto interessante questo articolo, soprattutto perchè riesce a riassumere il passaggio fra la condivisione popolare del simbolo, alla sia distruzione fino alla sua odierna riproposizione occulta.
    Io trovo che la cosa + difficile da spiegare alla gente sia che il mettere simboli esoterici in ad es film cartono animati e video musicali è pericoloso poichè essi hanno un effetto anche su chi non li vede a livello conscio: le persone credono erroneamente che se non riconosci scentemente il simbolo esso non abbia significato ne effetto…

    x questo motivo (e perchè, essendo in periodo di esami ho poco tempo x scrivere miei articoli) ho deciso (se x te va bene) di riportare questo ed alcuni altri tuoi articoli sul mio blog (chiaramente mantenendo il riferimento al link originale).
    Spero che ciò aiuti alcuni miei lettori a comprendere meglio la questione, preparandoli ai miei futuri articoli sul simbolismo di cartoni, film e video musicali ecc..
    (ho anche in programma a breve un artiicolo introduttivo sull' Occhio Udjat  e vari ulteriori articoli su Crowley)

    PS: a quando uno scambio di link?
    il tuo link è già nel mio blogroll..

    ciao
    by
    @lice (Oltre lo Specchio)
    ____________________
    ..segui il ConiglioBianco!
    http://aliceoltrelospecchio.blogspot.com

  • anonimo

    Ciao. sono @lice del blog Oltrelospecchio!

    Molto interessante questo articolo, soprattutto perchè riesce a riassumere il passaggio fra la condivisione popolare del simbolo, alla sia distruzione fino alla sua odierna riproposizione occulta.
    Io trovo che la cosa + difficile da spiegare alla gente sia che il mettere simboli esoterici in ad es film cartono animati e video musicali è pericoloso poichè essi hanno un effetto anche su chi non li vede a livello conscio: le persone credono erroneamente che se non riconosci scentemente il simbolo esso non abbia significato ne effetto…

    x questo motivo (e perchè, essendo in periodo di esami ho poco tempo x scrivere miei articoli) ho deciso (se x te va bene) di riportare questo ed alcuni altri tuoi articoli sul mio blog (chiaramente mantenendo il riferimento al link originale).
    Spero che ciò aiuti alcuni miei lettori a comprendere meglio la questione, preparandoli ai miei futuri articoli sul simbolismo di cartoni, film e video musicali ecc..
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  • anonimo

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  • anonimo

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    Io trovo che la cosa + difficile da spiegare alla gente sia che il mettere simboli esoterici in ad es film cartono animati e video musicali è pericoloso poichè essi hanno un effetto anche su chi non li vede a livello conscio: le persone credono erroneamente che se non riconosci scentemente il simbolo esso non abbia significato ne effetto…

    x questo motivo (e perchè, essendo in periodo di esami ho poco tempo x scrivere miei articoli) ho deciso (se x te va bene) di riportare questo ed alcuni altri tuoi articoli sul mio blog (chiaramente mantenendo il riferimento al link originale).
    Spero che ciò aiuti alcuni miei lettori a comprendere meglio la questione, preparandoli ai miei futuri articoli sul simbolismo di cartoni, film e video musicali ecc..
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    Io trovo che la cosa + difficile da spiegare alla gente sia che il mettere simboli esoterici in ad es film cartono animati e video musicali è pericoloso poichè essi hanno un effetto anche su chi non li vede a livello conscio: le persone credono erroneamente che se non riconosci scentemente il simbolo esso non abbia significato ne effetto…

    x questo motivo (e perchè, essendo in periodo di esami ho poco tempo x scrivere miei articoli) ho deciso (se x te va bene) di riportare questo ed alcuni altri tuoi articoli sul mio blog (chiaramente mantenendo il riferimento al link originale).
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  • anonimo

    Che cos'è il simbolo?

    Tutto e niente.

    Ciao

    Zret

  • Santaruina

    Ciao Alice

    ovviamente puoi tranquillamente riprendere gli articoli senza problemi :-)

    A presto

    _______________

    Ciao Zret, un saluto a te.

    Blessed be

  • Chapucer

    capisco che una donna che ti lancia queste provocazioni possa infastidirti, comunque grazie per la tua gentilezza, Santa ruina.
    ciao

  • anonimo

    x @lice

    ad es film cartono animati e video musicali è pericoloso poichè essi hanno un effetto anche su chi non li vede a livello conscio: le persone credono erroneamente che se non riconosci scentemente il simbolo esso non abbia significato ne effetto…

    Il simbolismo è una forma di comunicazione fra chi conosce quel tipo di "linguaggio" ed espressione di ciò che si vuole comunicare.
    Non credo minimamente che un simbolo può essere pericoloso.

    Qualcuno può dimostrarmi il contrario (anche con link)
    Altrimenti le chiacchere stanno a zero.
    Grazie anticipatamente

    Xeno

  • anonimo

    A quanto leggo, il riposo ha prodotto buoni risultati… :-)

  • tristantzara

    Molto interessante, però se non commetto un banale errore credo che la scuola di pensiero e arte Bauhaus venne chiusa dai gerarchi nazisti ; è perchè costituìva un elemento di avanguardia al tempo ? perciò in contrasto con l'ultra-conservatorismo dei princìpi nazionalsocialisti ?

  • anonimo

    Olà, bentornato! :)

    …non ci si sofferma mai abbastanza sul fatto che persone senza la minima istruzione potessero perfettamente comprendere immediatamente un linguaggio che noi possiamo cogliere in minima parte solo a seguito di lunghe analisi e approfonditi studi.

    Bellissima.

    Fino ad allora l'uomo aveva infatti convissuto con un immaginario mitico-religioso che lo portava a credere nell'esistenza di entità e realtà non direttamente percepibili con i cinque sensi. Le nuove scoperte della scienza e della fisica, così come la diffusione del materialismo e del razionalismo e la crisi delle religioni secolari, offrivano ora un nuovo paradigma, l'immagine di un nuovo mondo in cui nulla esiste oltre ciò che appare, poiché solo ciò che è osservabile e misurabile esiste realmente.

    La cosa strana è che proprio in quegli anni si faceva strada la moderna fisica quantistica, che indaga proprio un mondo che con il nostro, indagato dalla fisica classica, non aveva quasi nulla a che fare..
    E infatti la fisica quantistica è stata per decenni relegata ai manuali specialistici, non entrando se non solo vagamente e di striscio sui testi scolastici di larga diffusione.
    Le implicazioni della f.q. sconfinano nel regno della filosofia, dell’epistemologia. Forse è per questo che non la diffondono sui testi scolastici.. sia mai che i ragazzi imparino a ragionare da sé.

    Molto bello anche il passaggio sull’apparente contraddizione di un’epoca che dal lato essoterico tagliava i contatti con il simbolismo e “l’immaterialità”, a favore dello scientismo e del razionalismo più spinto, mentre dal lato esoterico promuoveva proprio quel simbolismo tanto vituperato di fronte alle masse..
    Ne avevo parlato in un qualche post sul mio bloghino, e mi trovi d’accordo su questa analisi.

    Il moderno occultismo mi sembra più simile all’antica magia dei primi popoli, quando con essa si cercava di ingraziarsi e di piegare al proprio volere le forze della natura e le entità immateriali ad essa connesse.

    Si tratta di un vero e proprio bombardamento nei confronti del quale abbiamo smarrito le difese.

    Anche questa è molto bella.

    Buona domenica :)
    gaia

  • anonimo

    …non ci si sofferma mai abbastanza sul fatto che persone senza la minima istruzione potessero perfettamente comprendere immediatamente un linguaggio che noi possiamo cogliere in minima parte solo a seguito di lunghe analisi e approfonditi studi.

    Questo significa che dovrò cambiare idea su Borghezio?

  • anonimo

    Il dubbio 22 è mio.

    Pyter

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

    Come sempre spunti di riflessione interessanti. Parli di prodromi. In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto. Due banali esempi: l'inno nazionale italiano, di Mameli, inno massonico per eccellenza:  "Fratelli d'Italia…"
    e poi, hai presente il simbolo che si trova su tutte le ambulanze del mondo? La star of life?Per capirci  domanda semplice semplice: quale è il suo simbolismo? da chi fu voluta? perchè? ricchi premi a chi risponde per primo

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • anonimo

     Scusate. Non mi ero firmato. IL BAGATTO

  • messier

    Ciao Carlo. Hai ricostruito in modo veramente ottimo tutto un itinerario storico; anche se, io credo, è un po' più ampia l'intenzione di questi 'occultisti', nella loro pratica con segni e simboli, e bisogna evitare di credere come esaustiva la sezione "subliminale" di questo loro esercizio… che io credo sia, più che uno step, una funzione logica di un progetto ben più ampio.

    Ora non ho facoltà di parola per spiegarti la mia divergenza di veduta (che magari tale non è, essendoti te limitato – forse – a un solo aspetto del problema…). Ma in futuro…

    A proposito di futuro immaginato e di ri-riempire la tazza attraverso il canale musical-massificato (evitiamo anche qui, di credere che tutto il loro esercizio occultista si prodighi a confondere le nostre predisposizioni al bello; fanno molto di più e altrove…);

    a proposito, dicevo, io andai fuori di testa (perchè troppo poco "distaccato" da questi argomenti) e tra l'altro, cominciai a disertare questo blog… quando mi misi a fare una ricerca 'a modo mio' su quella cantante satanica che sta andando per la maggiore, hai presente ?

    ho tutto un materiale ma non so se mai lo userò; comunque, partiva dalla infanzia, di questa cantante; esattamente, dal luogo in cui è cresciuta; l'EDIFICIO, in cui è cresciuta… mi mandò fuori di testa … e me ne dispiace assai; se tu vuoi approfondire… credo che tu sia più "armato" di me :-)

  • anonimo

    que Messier non ci tenga sulle spine…
    la cantante possiamo anche immaginare chi é,
    però che ci dica  il luogo e l'edificio in cui è vissuta :-))

  • messier

    sto male solo a pensare di ritirare fuori quel fascicolo…. comunque è una traccia che su internet si trova, basta cercarla

  • anonimo

    Caravaggio e tutta la compagnia rinascimentale è l'inizio della fine, in fin dei conti, niente di che.

    d.

  • Santaruina

    la scuola di pensiero e arte Bauhaus venne chiusa dai gerarchi nazisti ; è perchè costituìva un elemento di avanguardia al tempo ? perciò in contrasto con l'ultra-conservatorismo dei princìpi nazionalsocialisti ?

    I nazisti decisero di "fare guerra" alle correnti moderniste, dal momento che si credevano i restauratori della tradizione arcaica ariana.
    In realtà, l'ideologia nazista si inseriva perfettamente all'interno dei canoni della modernità, senza che i nazisti se ne rendessero conto.
    Inoltre, il Bauhaus era considerato un centro di profusione del comunismo, dal momento che gli stessi insegnanti non facevano mistero della loro ispirazione ideologica, chiaramente di sinistra.
    (ma anche qui, occorerebbe specificare che anche il nazismo aveva una ispirazione socialista, non a caso il nome del parito era, appunto, nazional-socialista, ma questa è un'altra storia)

    In Italia, al contrario, il movimento moderno fu ampiamente sovvenzionato dal fascismo, che lo ritenne ideale per veicolare l'immagine del nuovo "impero".

    ____________________________

    Questo significa che dovrò cambiare idea su Borghezio?

    In verità Borghezio ha letto molti libri.
    Il problema è che li ha leggermente fraintesi, diciamo così.

    ______________________________

    In realtà mai si è rinunciato alla diffusione del simbolismo occulto.

    questo è vero.
    Tuttavia, storicamente non ci sono mai stati dei mezzi di comunicazione di massa paragonabili a quelli odierni.

    ___________________________________

    a proposito, dicevo, io andai fuori di testa (perchè troppo poco "distaccato" da questi argomenti) e tra l'altro, cominciai a disertare questo blog…

    Per un periodo lo disertai anche io, il mio blog :-)
    Penso di capire quello che intendi..

    Blessed be

  • Faber18

    Post molto interessante. Mi ha ricordato il libro di Hans Sedlmayr "La perdita del centro", lo conosci?

  • anonimo

    Ciao Santaruina…una domanda che non ci azzecca nulla col post, ma devo fartela: che ne pensi della simbologia e del messaggio di fondo del romanzo di Tolkien "Il Signore degli anelli"?
    Colapesce

  • anonimo

     – Rispondo al post numero 18, quello di Xeno:

    Xeno, già interessante come scelta di nome, vuole dire l'esterno..e ha pure un assonanza con lo Xemu, tiranno Galattico per la seta givernata dalla CIA di9 SWcientologi (lo scrivo sbagliato apposta x evitare citazioni x il copyright).
    L'esterno, come se noi fossimo una combriccola di…complottisti creduloni.. sei dfel CICAP o simili?
    Mi è venuto il dubbio, scusa..facciamo Finta che tu sia in buona fede…

    Tu confondi fra scrittura e simbolo: se io scrivo in italiano a un inglese egli non capirà una parola, ma il simbolo è cosa diversa: esso prende vita dagli archetipi Junghiani; x questo è presente nelle sue forme principali immutato fra i 5 continenti!
    Sennò come spiegare croci in America del Sud ben priimna dei conquistadores? c0ome spiegare la popolarità del simbolo dell'occhio onniveggente? ecc…
    Il Simbolo ha a che fare con i fondamenti dell'inconscio collettivo umano (non si sa se anche animale o di altre forme intelligenti…).
    Se poi non vuoi crederci, liberissimo di farlo…
    continua a considerare i simboli solo dal loro aspetto convenzionale ed esteriore..ma così non li capirai mai, ammsso che tu voglia farlo…

    by
    @lice (Oltre lo Specchio)
    _______________________
    ..segui ilo Coniglio Bianco!
    http://aliceoltrelospecchio.blogspot.com

  • anonimo

    Messier!! noi si frequenta questo blog perchè altri fanno il lavoro per noi….
    non tenerci sulle spine e non costringerci a estenuanti navigazioni notturne fra blog di fuori di testa come quello segnalato da #33 per inseguire si tristi esistenze, non costringermi a trascurare le scale minori della musica di Smyrne per la melma elettrolitica di una cantante stonata.
    Please Messier.

    rififi slog

  • anonimo

     sono @lice del blog Oltrelospecchio!

    x Messier:
    penmso tu intenda  Lady Gaga…
    io ho raccolto un po' di materiale su di lei e mi sono presa la briga di guardare i suoi video (uno + inquietante dell'altro, ma il peggiore è Bad Romance che è così zeppo di simboli che ogni volta che lo guardo ne vedo altri: l'ultimo che ho notato è che la croce che LG porta ad altezza pubica è simile a una croce di una foto di Crowley in "vesti magiche" e che lo stesso Crowley diceva che il simbolo della Rosa*Croce è un simbolo della Magia Sessuale con la croce simbolo fallico e la rosa-vagina..si può ben capire adesso il perchè di quella particolare croce che penzilava sopra il pube di LG nel video, video in cuii la vendono come schiava sessuale e poi le fanno, come in gran parte dei suoi video, uccidere un uomo, ma durante un "magico e focoso amplesso"…con tanto di capri al muro, o meglio antilocapre bianche..), e prima o poi (magari dopo gli esami universitari) farò un bel post o una serie di post su di lei (che IMHO è controllata mentalmente…)..

    Ti andrebbe quindi uno "scambio di materiale" o una collaborazione x un articolo a 2 mani?

    by
    @lice (Oltre lo Specchio)
    _______________________
    ..segui il ConiglioBianco!
    http://aliceoltrelospecchio.blogspot.com

  • anonimo

    Dire che i simboli prendano vita dagli archetipi junghiani e dall'inconscio collettivo umano significa comunque non aver capito nulla sul simbolismo visto che la loro origine e' sovrumana quindi e' sicuramente meglio non crederci!

    Zodiacus

  • anonimo

    In attesa che Messier ci dica cio che sa di Lady Gaga…
    facciamo vedere quale fu la sua casa…
    http://lacasadegaga.blogspot.com/2010/05/aqui-vivio-lady-gaga.html

    complimenti all'architetto….
    Saluti a tutti.
    Francesco S

  • Santaruina

    che ne pensi della simbologia e del messaggio di fondo del romanzo di Tolkien "Il Signore degli anelli"?

    Ne so poco, non sono un esperto di Tolkien :-)

    ________________________________________

    Come al solito mi sono assentato più a lungo del previsto, ma sto preparando la seconda parte di questo articolo, che completerà la trilogia iniziata con "La scienza della persuasione".

    A presto, quindi.

  • anonimo

    A me mi inquieta pure la pubblicita' della Coca Cola, quella dove ci sono quelle marionette con sembianze femminili. Boh forse c e' qualche simbologia anche li o forse no non so. Ciao da Pippo

  • anonimo

    ….ancora su Lady Gaga
    dopo aver visto la fantastica casa dove visse….
    adesso la notizia che ci vuole deliziare con morti reali sulla scena delle sue performance…
    http://musica.terra.es/articulo/gaga-bailara-con-muertos-7368.htm

    Saluti a tutti.
    Francesco S

    P.S. Messier… aspetto ancora che ci aggiorni con cio che sai sulla Germanotta :)))

  • anonimo

    ….ancora su Lady Gaga
    dopo aver visto la fantastica casa dove visse….
    adesso la notizia che ci vuole deliziare con morti reali sulla scena delle sue performance…
    http://musica.terra.es/articulo/gaga-bailara-con-muertos-7368.htm

    Saluti a tutti.
    Francesco S

    P.S. Messier… aspetto ancora che ci aggiorni con cio che sai sulla Germanotta :)))

  • Santaruina

    Sempre più in basso la Germanotta…

  • FRUIMEX

    UN ESPERTO CI PARLA DI SIMBOLISMO E DI OCCULTO…SOCIETA’ SEGRETE NON PIU’ COSI’ SEGRETE !!!

    [..] Pensiero magico ed evocazione Capire la propaganda, R. WinfieldDiffusione del simbolismo occulto Il costante aumento della presenza del simbolismo occulto nella cultura popolare contemporanea è un dato di fatto, mentre divergono le o [..]

  • FRUIMEX

    UN ESPERTO CI PARLA DI SIMBOLISMO E DI OCCULTO…SOCIETA’ SEGRETE NON PIU’ COSI’ SEGRETE !!!

    [..] Pensiero magico ed evocazione Capire la propaganda, R. WinfieldDiffusione del simbolismo occulto Il costante aumento della presenza del simbolismo occulto nella cultura popolare contemporanea è un dato di fatto, mentre divergono le o [..]

  • anonimo

    Infondato. Presto tali infondatezze scompariranno.

  • Santaruina

    Sarebbe un vero peccato.

  • […] Santaruina Share this:FacebookFacebookTwitterEmailStampaLike this:LikeBe the first to like this post. […]

  • orange

    Il simbolismo è più che mai un “segno” o un segnale di distinzione..cosiccome gli stemmi delle agenzie segrete sono assai indicativi e assai riconducibili ai loro archetipi..basta pensare che tutti i progetti TOP SECRET siano caratterizzati da nomi in codice e rappresentino simboli raffiguranti metaforicamente l’oggetto centrale del progetto..ad esempio nel BLUE PROJECT il colore blue indicava lo spazio e il drago indicava il controllo dei cieli…

    • Hiei

      La cosa che mi lascia perplesso è che se codesti programmi sono TOP SECRET come cazzo è che li conoscono tutti? TOP PULCINELLA SECRET?? :’D
       
      Qualcosa non torna.

  • orange

    torna torna..proprio come te..infatti nessuno riesce a mantenerli tali..proprio come te..eh eh..

    • Hiei

      Curioso visto che poi dell’agenda di Borsellino, di Ustica o qualunque altra cazzatina da quattro soldi locale non se ne viene a capo manco decenni dopo…e si vede che cor TOPPE SICRET so’ meglio quattro picciotti nostrani e du’ spie all’amatriciana dei ‘mmereghani coi supercomputer.
       
      ‘sticazzi.

  • orange

    indovinato..ma qui da noi quando esce una “talpa”cosa nostra vede e provvede ..li in Ammerika invece quache giornale indipendente dal potere ancora esiste..magra consolazione..

    • Hiei

      “li in Ammerika invece quache giornale indipendente dal potere ancora esiste”
       
      Questa ha tutti i numeri per la battuta dell’anno! :’D

  • orange

    ne conosco di migliori..perchè alcuni progetti top secret escono fuori se son tenuti top-secret?..ottima domanda posta da una acuta mente..perchè se non si fanno fuori i testimoni qualcuno di questi inevitabilmente (esclusi andreotti e kossiga eh eh..) qualcosa si lascia sfuggire..oppure può capitare il classico incidente casuale imprevedibile dove chi non doveva vedere invece vede..se costui parla..beh addio!..se costui fotocopia e nasconde..beh la cosa cambia..ma fino ad un certo punto..se io possedessi le prove di un complotto mondiale..a chi le darei?..chi potrebbe coadiuvare l’esistenza di una realtà al di fuori della realtà che da almeno 50 anni,ma credo da molto più tempo imposta il mondo verso un preciso scopo?..se nessuno è indipendente dal potere nessuno mi aiuterà e qualsiasi documento può essere diffamato,plagiato,invalidato proprio come una testimonianza..tantopiù che la massa scettica tipo HIEI rifiuta a priori ogni cosa che non gli cada sul naso..per questo motivo nulla li fermerà..e le varie talpe vere pentite che siano rimarranno polvere nella polvere..chiacchiere nelle chiacchiere.attenzione però..la verità si riconoscerà quando ESSI imporranno il culto mondiale..quando verranno a dirci che il mondo perfetto sarà alla portata dei prediletti..per adesso assistiamo al finale di partita..e dato che il nemico è troppo forte..servirà qualcuno o qualcosa che ribalti la scacchiera..tutto all’aria..

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